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Avevo bisogno dei muri. Ora li abbatto

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JR, affermatosi come Street artist, approda al museo ma non perde l’abitudine di abolire le barriere di ogni tipo: il suo bulldozer è il trompe-l’œil, la sua tecnica è il «macrocollage»

«28 Millimeters, Portrait of a Generation, B11, Destruction #2, Montfermeil, France» (2013)


Dal Brooklyn Museum di New York, dov’è stata inizialmente concepita, a Monaco, arriva in Germania la più grande monografica mai dedicata a queste latitudini all’artista, fotografo/collagista francese JR: «JR: Chronicles», dal 26 agosto al 15 gennaio 2023. La Street art, di cui JR è uno dei più noti interpreti, buca i muri del museo, trapassandone le pareti esterne, e raggiunge il cuore del sancta sanctorum dell’arte che in questo caso veste i panni della Kunsthalle München, multimediale spazio espositivo nella più italiana delle città della Germania. Che si tratti di un passaggio all’età adulta per JR, alla maturità? Perché colui che affermava con orgoglio «possiedo la più grande galleria del mondo: i muri della città» ha deciso di esporre nel luogo implicitamente più convenzionale per la conservazione e la comunicazione delle opere d’arte? L’idea iniziale del giovane artista di «paste up» (paste-up, o poster art, è una tecnica mediante la quale un artista di strada realizza un dipinto su carta che, in seguito, attaccherà sui muri attraverso l’utilizzo di vari tipi di colla, Ndr) era quella di avvicinare al mondo dell’arte anche coloro che solitamente non visitano i musei, o che non possono permetterseli, allo stesso tempo ritraendo persone la cui dignità e i cui diritti vengono ignorati o calpestati nell’indifferenza generale: un pugno allo stomaco, l’universo parallelo di una controcultura che da sempre ha deciso di mantenersi distante dal canone. JR è diventato famoso con le sue foto-poster in formato monumentale applicate sulle facciate dei palazzi; i suoi mastodontici «pastings» dominano complessi urbani avanzati, le pareti di carceri, l’esterno di treni, navi, container e muri di confine. È un’arte che non cerca risposte o applausi ma vuole piuttosto sollevare domande, incoraggiare il maggior numero di persone possibile a impegnarsi in nuovi dialoghi per cercare insieme soluzioni ai problemi che affronta. Oggi con l’aiuto di fotografie, video, modelli e manifesti di grandi dimensioni, quell’idea iniziale si trasforma in un’affascinante mostra multimediale che permette a chi non ha potuto ammirare i suoi lavori in giro per il mondo di vederne esposta in un’unica sede una significativa selezione e alle opere stesse di durare in tal modo nel tempo laddove rimosse dai loro luoghi originali o usurate da altri fattori umani e/o naturali. Una sorta di promozione accademica per chi da questo mondo si era tenuto volutamente distante, o forse un compromesso: a Monaco JR presenta infatti un inedito trompe-l’œil, creato ad hoc con l’intento di sfondare verso l’esterno le pareti della Kunsthalle, per aprire
la vista al suo vero campo di attività:
lo spazio urbano.

con il sostegno dell’Rmo, si sta restaurando una casa dell’800 da trasformare in spazio espositivo che accoglierà workshop e mostre d’arte contemporanea.

`CAT | Versió extreta de l’edició original italiana del Giornale
dell’Arte

Francesca Petretto
Il Giornale dell'Arte
Il Giornale dell'Arte è un periodico mensile dedicato al mondo dell'arte pubblicato dalla società editrice torinese Umberto Allemandi S.r.l..
Il primo numero è stato pubblicato nel maggio del 1983, sotto la direzione del fondatore Umberto Allemandi, con l'intento di proporre un prodotto editoriale innovativo nel campo dell'arte.

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