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Il potere nero tra pop e strass

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Con una crescita esponenziale negli ultimi due anni, l’artista afroamericana ha raggiunto un successo senza precedenti: a metà 2021 ha un fatturato di 5 milioni di dollari (il più alto della sua carriera) con la vendita di 12 opere

Milano. q La mostra. Fino al 13 novembre a galleria Lévy Gorvy ospita nei suoi quattro spazi a New York, Londra, Parigi e Hong Kong una grande mostra di Mickalene Thomas. Con «Beyond the Pleasure Principle», l’artista afroamericana ritorna sui temi che hanno segnato la sua esperienza artistica e che hanno dato vita ai suoi lavori negli ultimi vent’anni: il potere e la desiderabilità delle donne nere e la loro presenza, impronta ed eredità nella cultura visiva contemporanea. Presentata in ambienti dal design unico per ciascuna delle quattro location, la mostra comprende un corpus di nuove opere, composto da tavole, installazioni e collage nonché un video realizzato in collaborazione con Racquel Chevremont, curatrice, musa e compagna di vita dell’artista. L’evento coincide con l’uscita a novembre 2021 della prima grande monografia dedicata alla carriera di Mickalene Thomas, pubblicata da Phaidon Press e con un successo di mercato senza precedenti.

Mickalene Thomas nel suo studio a New York nel 2021


q La poetica. Nota soprattutto per i suoi ritratti femminili realizzati con acrilico, strass e smalti e ambientati in interni domestici colorati, l’estetica di Thomas affonda le proprie radici nella Pop art e, allo stesso tempo, ruota attorno ai concetti di femminilità, bellezza, razza, sessualità e genere. Influenzato dalle riviste di moda, così come dal genere cinematografico detto blaxpoitation, l’universo di Mickalene Thomas è popolato da donne potenti, celebrità e figure iconiche della storia dell’arte riproposte su sfondi decorati. Solitamente nude o seminude, le sue muse assumono pose e sguardi determinati e sempre diretti all’osservatore. L’artista enfatizza il loro potere, celebra la loro bellezza, sfidando il predominio dello sguardo maschile nell’arte. In una tavola realizzata nel 2010 e intitolata «Le déjeuner sur l’herbe: le trois femmes noires», Thomas ripropone la famosa iconografia di Edouard Manet sostituendo le tre figure dipinte con donne di colore vestite in modo provocante. Opere come questa dimostrano il costante interesse dell’artista nel portare l’attenzione dello spettatore sulla relazione tra la comunità afroamericana femminile con la storia dell’arte e la cultura in generale. Originariamente commissionato dal MoMA di New York per essere esposto nella vetrina del ristorante del museo sulla 53ma strada, il dipinto ha poi preso parte a diverse mostre personali dell’artista tra cui quelle all’Art Gallery di Ontario, al Seattle Art Museum e al Baltimore Museum of Art.
q La formazione. Nata in una cittadina del New Jersey nel 1971, Mickalene Thomas si avvicina al mondo dell’arte in tenera età; tuttavia, la sua carriera artistica ha inizio soltanto con il nuovo millennio, quando incoraggiata da un amico si iscrive al Pratt Institute, dove si laurea nel 2000. Successivamente frequenta un master presso la Yale School of Art e prende parte alle residenze artistiche organizzate dallo Studio Museum di Harlem e dalla Versailles Foundation a Giverny, in Francia. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Brooklyn Museum Asher B. Durand Award nel 2012, l’Anonymous Was A Woman Award nel 2013 e lo USA Francie Bishop Good & David Horvitz Fellow nel 2015. I suoi lavori sono inclusi nelle collezioni permanenti di musei in tutto il mondo, dallo Studio Museum di Harlem, al MoMA e Solomon R. Guggenheim Museum di New York, dal San Francisco Museum of Modern Art all’Art Institute di Chicago.
q Il mercato. Mickalene Thomas è presente sul mercato secondario dal 2007, quando da Phillips a New York viene battuto all’asta un suo lavoro del 2004 per 30mila dollari. Da allora le sue quotazioni sono cresciute registrando un aumento esponenziale negli ultimi due anni, nei quali sono stati aggiudicati tutti i suoi top lot. Il successo del 2019 è dovuto in particolare a due importanti aggiudicazioni: la prima il 16 maggio da Christie’s a New York con la vendita di «Just a Whisper Away», un lavoro del 2008 stimato 70-100mila dollari e venduto a 400mila; la seconda con «Naomi Looking Forward» (2013), una tavola di grandi dimensioni (243,8×304,8 cm) venduta a Londra da Sotheby’s a 567.266 dollari. Nel 2021 questi risultati vengono ampiamente superati da tre nuovi record: l’11 maggio Christie’s batte per 1,5 milioni di dollari (oltre il doppio della stima massima) una pittura su tavola raffigurante la compagna di Mickalene Thomas e intitolata «Racquel Reclining Wearing Purple Jumpsuit» (2016), e poco più di un mese dopo, il 23 giugno, da Phillips viene venduto «Portrait of Jessica» (2011) per 1.250.000 dollari contro una stima di 200-300mila. Inoltre nel 2021 «Untitled #10» (2014), che era passato in asta nel 2019 a poco più di 100mila dollari, viene aggiudicato a New York per 710mila dollari da una stima di 70-90mila. Questi valori confermano l’attenzione dei collezionisti nei confronti di un’artista che a metà del 2021 ha già raggiunto un fatturato di 5 milioni di dollari (il più alto della sua carriera) con la vendita di 12 lavori. Trattati a Chicago da Kavi Gupta Gallery, a Los Angeles da Susanne Vielmetter e a Parigi dalla Galerie Nathalie Obadia, i lavori recenti di Mickalene Thomas vengono offerti a prezzi compresi tra i 350mila e i 550mila dollari.

ITA | Versione tratta dall’edizione originale italiana del Giornale
dell’Arte

Il Giornale dell'Arte
Il Giornale dell'Arte è un periodico mensile dedicato al mondo dell'arte pubblicato dalla società editrice torinese Umberto Allemandi S.r.l..
Il primo numero è stato pubblicato nel maggio del 1983, sotto la direzione del fondatore Umberto Allemandi, con l'intento di proporre un prodotto editoriale innovativo nel campo dell'arte.
Alessia Zorloni
 

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